CIVITA DI BAGNOREGIO: La città che muore  

Civita di Bagnoregio è un luogo incantevole, situato in cima a un’altura di tufo e accessibile esclusivamente tramite un lungo ponte pedonale, da cui si può ammirare uno dei panorami più affascinanti. Conosciuta come la “città che muore” a causa dell’erosione continua delle sue rocce, questa cittadina tra Orvieto e il lago di Bolsena, vanta radici etrusche e medievali. Durante le giornate nebbiose, questa località appare letteralmente sospesa nel nulla, creando un effetto magico e affascinante. All’ingresso del borgo troviamo subito il primo monumento degno di visita: Porta Santa Maria. Conosciuta anche come Porta Cava, è stata scolpita nel tufo durante l’epoca etrusca e rinominata Porta Santa Maria per la vicinanza a una chiesa dedicata alla Madonna. Durante il Medioevo ha subito modifiche architettoniche, come l’aggiunta di un arco gotico, ed è stata decorata con fregi simbolici e storici. 


 Le pareti presentano croci incise, attribuibili ai Templari di ritorno dalla Terra Santa, che richiamano le croci del Golgota. Inoltre, alcuni bassorilievi in pietra sui lati commemorano la vittoria degli abitanti di Civita di Bagnoregio nel 1457 contro i Monaldeschi.
Un altro luogo da visitare, considerato probabilmente il più suggestivo del borgo soprattutto per i residenti e i turisti più religiosi, è la grotta di San Bonaventura. Si tratta di una tomba dalle origini etrusche che prende il suo nome da un’antica leggenda legata a San Francesco. Secondo la tradizione un bambino di Civita di Bagnoregio si ammalò gravemente e i suoi genitori si rivolsero a San Francesco per chiedere aiuto per la sua guarigione. San Francesco ovviamente accettò l’invito e, per alcuni giorni, fece della Grotta del Belvedere di San Francesco Vecchio la sua residenza. Fu proprio in quel luogo che il ragazzo ricevette la guarigione grazie all’intercessione di San Francesco. 


Il Santo si rivolse al bambino augurandogli “Bona Ventura”, un segno della sua riabilitazione. Da quel momento, il giovane divenne noto a tutti come Bonaventura e decise di mantenere questo nome anche quando entrò a far parte dell’ordine francescano, nel vicino convento. Da qui, dunque, il nome con cui fu ribattezzata la grotta. Il Palio della Tonna è l’evento che incarna l’essenza della tradizione di questo incantevole borgo. Questo spettacolo si tiene due volte l’anno, il primo fine settimana di giugno e la seconda settimana di settembre, e promette di catturare il cuore di ogni visitatore: una giornata in cui le strade del paese si riempiono di colori, suoni e profumi, gli abitanti indossano costumi storici mentre i fantini, insieme ai loro fedeli asini, si preparano a dare il massimo in una corsa all’ultima frenata. La competizione si svolge nella suggestiva Piazza San Donato, proprio di fronte alla monumentale chiesa che svetta nel centro del paese. Qui, il legame tra uomo e natura si fa evidente, riportando alla memoria l'importanza storica dell’asino come unico mezzo di trasporto per raggiungere il borgo. 

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