GROMO: storia incastonata
sul colle
Il profilo incantevole di un piccolo borgo medievale si staglia all'orizzonte mentre ci si avvicina al colle a cui Gromo deve il proprio nome. Dal latino Gromus, colle, l'insediamento che domina il primo tratto del fiume Serio è attestato già in epoca romana, in cui i condannati ai lavori forzati venivano impiegati nello scavo delle miniere della zona. E' con il medioevo, però, che il borgo raggiunge il suo massimo splendore, periodo in cui, per via della grande quantità di fucine veniva chiamato "la piccola Toledo"
La centralità del borgo si vede nei resti architettonici ancora presenti sul territorio. Castello Ginami risale al 1246 ed è stato costruito su uno sperone roccioso per dominare il tratto di fiume sottostante e fare da punto di vedetta. Palazzo Milesi, sede del comune, con i suoi rivestimenti in marmo locale è datato al 1496 e si pone come unico esempio di palazzo a non avere ricevuto variazioni con l'avvento dell'arte barocca nella zona.
il borgo protettore del Mincio
Il borgo vanta anche un interessante museo di armi bianche e pergamene oltre a un ecomuseo naturalistico.Gromo non è solo la sua storia, però, e può offrire un'esperienza di sport e natura impagabili: nella frazione di Spiazzi vi aspettano impianti sciistici perfetti sia per sciatori alle prime armi che esperti. Sempre in questa piccola frazione potrete scoprire l'emozione del downhill. Il borgo, inoltre, è un ottimo punto di partenza per scoprire sentieri che scalano le orobie, come quello che porta alle cascate del Serio le cui chiuse vengono aperte stagionalmente per offrire tutto lo spettacolo della natura.
Non dimentichiamo la gastronomia, nel vostro viaggio a Gromo potrete assaggiare tutto quello che rende speciale la cucina dell'alta valle: formagelle e stracchini di malga dal spore mai uguale, più tenue o marcato in base alla "mano" del pastore, selvaggina come il cervo, specie che abita a centinaia sulle montagne orobiche, da accompagnare al piatto che non può mai mancare sulle tavole a festa dei bergamaschi: la polenta.