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pamparato: Il borgo dei biscotti 

Pamparato – in piemontese “Pamparà” – è un piccolo comune della provincia di Cuneo, un borgo di montagna dove si respira natura e tradizione. Sono due, infatti, gli elementi fondamentali per i quali Pamparato si è guadagnato la sua fama nel corso del tempo: una lotta partigiana che vide la firma dell’armistizio con le forze anglo-americane l’8 settembre 1943, e il “panis paratus”, ovvero il pane condito, dal quale probabilmente deriva anche il suo nome. Pamparato, infatti, è piuttosto celebre per la sua offerta gastronomica.
Monumento di spicco è il castello, oggi sede del municipio. A fine ‘700 venne eretto dopo il conferimento del titolo marchionale, sulle rovine di un antico castello medievale distrutto nelle guerre del sale. Posizionato su una collina nel centro del paese, offre una magnifica vista panoramica. L’edificio, ben conservato, si presenta come una residenza signorile con pareti di mattoni intonacate al piano terra e fasce marcapiano superiori. Il salone consigliare ospita un antico organo “positivo” appartenente alla principessa Maria Clotilde di Savoia, ancora utilizzato durante i concerti del “Festival dei Saraceni”. 

Di fronte al castello si trova la Chiesa Parrocchiale di San Biagio, intorno alla quale si raccolgono tutte le stradine e le fontane di Pamparato. La costruzione della chiesa, iniziata nel 1648, è stata progettata da Giovenale Boetto, architetto originario di Fossano. All'interno si trova un maestoso altare principale in stile barocco genovese, realizzato con marmi pregiati dai colori vivaci. Le decorazioni e gli affreschi dell'interno, realizzati da Giovanni Borgna tra il 1881 e il 1894, aggiungono un tocco di bellezza a questa struttura sacra.
Ad addolcire la passeggiata tra queste storiche bellezze ci sono i Biscotti di Pamparato, che vantano una certa fama e sono considerati i preferiti dal Conte di Cavour. Si tratta di antiche paste di mais preparate in un luogo ricco di storia e tradizione, che evocano nel palato ricordi e profumi di altri tempi: grazie alla ricchezza del terreno, infatti, in passato qui era facile produrre alimenti, soprattutto da forno, aspetto che – come ricordavamo all’inizio – ha dato il nome al borgo. 

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