TANTI PADRONI SOTTO IL SEGNO DI SAN MICHELE

Già patrimonio Unesco e lontano dal lato più mainstream del turismo garganico, il borgo di Monte Sant'Angelo saprà lasciarti a bocca aperta con la sua mescolanza di stili architettonici, testimonianza indelebile dell'avvicendamento di tutte le sue dominazioni, dai Normanni agli Aragonesi, passando per Saraceni, Svevi e Angioini. Simbolo del borgo medievale è il santuario duecentesco romanico-angioino di S.Michele Arcangelo, dalla torretta a pianta ottagonale e la sua Sacra Grotta, al cui interno sorge un altarino con una roccia contenente l'impronta dell'angelo, manifestatosi qui nel V-VI secolo. Il Luogo negli ultimi decenni ha una rilevanza mondiale per la devozione dato che si è trattato di uno dei siti religiosi di Padre Pio, oggi Santo proclamato da Giovanni Paolo II.

Monte Sant'Angelo custodisce anche altre perle, quali le chiese di S.Apollinare, S.Maria Maggiore e l'importante Chiesa della SS Trinità.
A dominare il borgo è il gigantesco castello Normanno-Svevo-Aragonese, con il suo complesso di torri e mura tuttora intatto. Fortemente voluto dal vescovo di Benevento nel IX secolo, venne edificato dai Longobardi e ampliato, in seguito, dai Normanni.
Caratteristico è, infine, il rione antico Junno, con il suo insieme di casette bianche a schiera, nate come rifugio per i pellegrini di San Michele. Come in tutta la Puglia, ormai tra le regioni Italiane più amate da Vip e Celebrità del mondo intero, anche Monte Sant’Angelo sarà un borgo da vivere come un «local», perché la qualità della vita, delle tradizioni e dei sapori vi farà amare il semplice essere lì, a godere della natura e dell’autenticità di un soggiorno chic&slow.  


Terminata la vostra visita al santuario, ha inizio per i turisti un nuovo pellegrinaggio: quello culinario.
Infatti, come ogni paese pugliese che si rispetti, anche Monte San Michele si conferma sinonimo garantito di deliziosa cucina tradizionale. Qui potrete godere della freschezza e della genuinità unica degli ingredienti del Tavoliere, tradotti in ricette della tradizione contadina.
Da provare è sicuramente il tipico pancotto, una sostanziosa zuppa a base di verdure e pane raffermo.
O ancora il tandem vincente “fave e cicorie”, in cui il sapore deciso e pungente della verdura si contrappone al gusto dolce e vellutato del legume in purea. Due prodotti tipici delle campagne circostanti sono le mandorle e il miele di foresta, entrambi impiegati nella realizzazione di due dessert cardine della cucina di Monte Sant’Angelo: le ostie ripiene e le più famose cartellate. 

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